Chitarre elettriche innovative: i prodotti di ultima generazione, costo, informazioni

La chitarra elettrica a 7 corde ha fatto il suo debutto sul grande pubblico grazie a nomi del calibro di Steve Vai, John Petrucci o Chris Broderick. Seppur la storia di questo strumento affondi le sue radici nella metà degli anni ’90, la chitarra a sette corde è spesso considerata come uno strumento eccessivamente diverso dalle classiche sei corde. Eppure, basta solo una basilare conoscenza della teoria musicale per comprendere che la novità sostanziale risiede nell’aggiunta di un suono grave in più.

L’accordatura standard di una chitarra 7 corde è quindi identica a qualsiasi sei corde (partendo dal cantino). Il suono grave in più è un SI – “B” nella notazione anglosassone- che può essere facilmente accordato in LA per ottenere con estrema facilità un’accordatura “drop” (più precisamente la drop A). Questo strumento ha aperto le menti di molti artisti di lungo corso e moderni soprattutto nel mondo del progressive metal e del djent.

La creatività che questo strumento esprime è incentrato maggiormente sulla parte ritmica delle composizioni di chi lo utilizza. Ritmi sincopati, tempi dispari e ternari, string skipping e plettrata alternata, sono solo alcune delle naturali inflessioni di questa tipologia di chitarre. Le chitarre 7 corde, analogamente alle classiche sei corde, sono disponibili con ponti fissi e mobili, ma più raramente con pickup single coil. La loro vocazione – infatti – è maggiormente aggressiva, anche se sono notevoli i lavori di alcuni artisti che sfruttano la settima corda per dare un maggiore corpo anche ad accordi jazz.

Le chitarre elettriche ad 8 corde sono un prodotto decisamente più recente rispetto a quelle con 7 corde. Nate su larga scala a ridosso dell’anno 2010, hanno aggiunto un ulteriore suono grave rispetto al SI di cui in precedenza. L’ottava corda – infatti – è un FA# – F# nella notazione anglosassone – ed è stata la fortuna di molti chitarristi moderni. L’innovazione portata su questo strumento ha portato artisti del calibro di Tosin Abasi ad inventare persino una nuova tecnica.

Il Thumbing (dall’inglese “thumb”, pollice”), è una tecnica a cavallo tra il fingerpicking e lo slapping, tipico del basso. Lo spessore dell’ottava corda, ha stimolato la fantasia dei più grandi artisti ed ha portato le sezioni ritmiche delle canzoni ad un nuovo livello. La difficoltà di esecuzione di questa tecnica è molto alta, tanto da parlare di una delle tecniche più difficili mai inventate da un chitarrista. Ciò dimostra che strumenti innovativi possono allargare – e non di poco – il modo di concepire la tastiera e la modalità d’uso della mano destra.

Le chitarre headless sono alcune tra le invenzioni più recenti che hanno fatto discutere di più. La necessità – da parte dei chitarristi – di avere strumenti sempre ben accordati, ha fatto sì che i maestri liutai cercassero nuove soluzioni che potessero sostituire il classico schema che prevedeva la presenza della paletta. In queste chitarre, la paletta è completamente assente; a tenere fisse le corde vi sono delle brugole. L’accordatura è affidata completamente al ponte, e senz’altro il montaggio richiede un po’ di pratica per abituarsi a questa nuova concezione dello strumento. Tuttavia queste chitarre sono ancora dei prodotti di nicchia, in quanto sono piuttosto costose da produrre su larga scala, data la componentistica meccanicamente molto sofisticata.

Le chitarre “fan fret” sono visibilmente riconoscibili per il disegno della loro tastiera. Al fine di mantenere costante nel tempo l’accordatura, questo strumento rappresenta un ibrido tra una chitarra a scala normale ed una a scala baritona. Ad esempio, al livello dei cantini, la scala è di 25,5″, mentre al livello del suono più grave, la scala può toccare quota 27,5″. Generalmente, questi strumenti si prestano maggiormente alle accordature “drop” più aggressive, ma il fattore principale è quello riguardante la maneggevolezza.

L’esecuzione di tecniche come lo sweep picking a 6 corde è qui maggiormente facilitata, grazie all’accesso facilitato della tastiera. L’apertura e la chiusura della mano sinistra è meno pronunciata rispetto ad una chitarra tradizionale e consente di prendere arpeggi molto ampi con uno sforzo minore. Tuttavia, bisogna fare l’abitudine ad uno strumento del genere, ragion per cui, il consiglio d’oro è quello di provare di persona il feeling di una chitarra simile.