La chitarra battente è uno strumento composto da ben 5 ordini di corde ( 10 metalliche disposte in 5 ordini o 14 corde disposte in 4 ordini tripli e il primo di natura doppia).
Caratteristiche di una chitarra battente
Una chitarra battente presenta la tipica forma allungata delle chitarre antiche con curve che risultano essere poco pronunciate. Il fondo è quasi sempre bombato con una fascia alta, costruita con doghe composte da essenze diverse. In questo modo, alternando legni chiari a quelli scuri,si costruisce un disegno decorativo con fasce verticali. Ci sono anche delle tipologie più moderne con il fondo piatto.
Il piano armonico è piegato nella zona inferiore e ha il foro denominato di ”risonanza” sempre coperto, in questo modo avrà una funzione decorativa, come una sorta di rosa colorata o intagliata nel legno.
Lo strumento, in generale è formato da corde metalliche in acciaio armonico tutte uguali e con un calibro sottile. Le corde vengono incordate in cinque cori, doppi o tripli. Il ponticello, infine, è molto basso e mobile, simile a quello di un mandolino napoletano ed è posto sulla parte del piano non inclinato, oltre la piegatura. Il manico termina con una paletta particolarmente lunga. Dunque, ricapitolando quanto detto sino ad ora, possiamo affermare che le parti di una chitarra battente sono:
- Piano armonico
- Corde
- Ponticello
L’accordatura di una chitarra battente
L’accordatura di una chitarra battente è un’ottava superiore rispetto alla chitarra francese, ed ha un’accordatura anche rientrante. Le corde utilizzate hanno tutte lo stesso spessore, circa 0,09 pollici. Questo particolare aspetto da allo strumento un suono che lo differenzia da tutti gli altri. Crea, inoltre, un cluster armonico che lo rende idoneo al canto.
Come suonare una chitarra battente
La chitarra battente non è uno strumento da suonare con il plettro. Per questo motivo, va suonata con un movimento ritmico specifico della mano, grazie alle dita. Questo crea e genera una sonorità battente che caratterizza diversi generi musicali come ad esempio la tarantella, la pizzica, gli stornelli e la serenata. L’alternarsi delle dita, ad esempio, crea un ritmo terzinato tipico della tarantella. Questo tipo di chitarra è stato pensato, innanzitutto, per accompagnare il canto. Tuttavia, però, in tempi recenti lo si può utilizzare anche con gran successo da solista.
Le origini della chitarra battente e perché si chiama così
Molto probabilmente questo strumento nasce in Italia intorno al 1600, nello specifico a Roma, dove furono prodotte le prime corde metalliche. Fino alla seconda metà del ‘900 in Italia quando si parlava di chitarre, ci si riferiva solo a quelle battenti, mentre quella classica veniva chiamata Francese. Il termine ”battente” è stato introdotto da poco, probabilmente per due significati specifici:
- Si riferisce alla tecnica di esecuzione che prevede di battere con la mano destra le corde della chitarra
- Indica il fenomeno in genere acustico dei battiti che si creano grazie alla presenza dei cori ( non possono essere accordati se non all’unisono)
Differenze tra una chitarra battente e una chitarra barocca
Nel 1600 erano in uso sia la chitarra battente che quella barocca. Vi erano delle differenze sostanziali, che di seguito mostreremo in breve. La chitarra battente ha una piegatura sulla tavola armonica, mentre la barocca aveva la tavola piatta. Le corde di quella battente sono metallica, così come anche i tasti, che erano fissi e metallici. Quella barocca, invece, aveva corde di budello e tasti mobili, sempre di budello. L’attacco delle corde era differente: nella chitarra presa in considerazione in questa guida è presente lungo la fascia inferiore, mentre in quella barocca era sul ponticello che era fisso e incollato sulla tavola. Dunque, riassumendo, possiamo affermare che le differenze tra una chitarra battente ed una barocca consistono in queste parti della chitarra:
- La tavola armonica
- Le corde
- I tasti
- L’attacco delle corde
- Fasce inferiori
- Il ponticello
Differenze tra una chitarra battente e una chitarra classica
La chitarra classica presenta innanzitutto sei corde in nylon, di cui tre sono rivestite con varie leghe. La chitarra battente, invece, ha ben dieci corde metalliche raggruppate in cori ( due corde sono all’unisono per ogni coro).
La chitarra battente ha un’accordatura rientrante, quindi il coro più grave è situato al centro, questo aspetto, invece, è totalmente differente nella chitarra classica.
Da un punto di vista estetico, invece, le due chitarre hanno differenze nella cassa, nel piano armonico, nella paletta e sul lato posteriore. La forma della cassa è più grossa nelle chitarre classiche, mentre risulta più fine in quelle battenti. La buca della chitarra classica è libera, mentre quella battente ha una rosetta, come già detto precedentemente.
Per quanto riguarda la scelta dei legni, generalmente, per la classica sono l’abete e il cedro, per la battente oltre al più comune abete, anche la sequoia. Il ponte, inoltre, è mobile ed è tenuto fermo dalla tensione delle corde che normalmente si attaccato alla fascia posta nella zona inferiore dello strumento, mentre nella paletta vengono incavati buchi per poter inserire le corde.